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Sinner non riesce a farne a meno: “È un’ossessione”

Jannik Sinner ha confessato una sua caratteristica che lo contraddistingue da molti altri tennisti. E’ l’ennesima conferma

Jannik Sinner è riuscito finora a ottenere risultati straordinari ma a quanto pare non ne ha abbastanza e l’unico modo per progredire è continuare a lavorare. Per questo non si è preso nemmeno una piccolissima pausa dopo gli Australian Open.

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Jannik Sinner ribadisce la sua “ossessione” (Ansa) – Padeltaste.com

Non si arriva ai livelli di Jannik Sinner senza un lavoro speciale alle spalle. Il talento lo dona Madre Natura ed è la base di partenza da cui spiccare il volo ma poi c’è tutto il restoche nessuno può regalarti. Questo il tennista di Sesto lo ha imparato sin dalla giovane età, migliorando ogni singolo aspetto del suo gioco e compiendo anche scelte difficili e a volte impopolari.

La scelta di lasciare lo storico coach Riccardo Piatti, per lanciarsi verso il doppio coach Vagnozzi-Cahill da molti non era stata capita ma nascondeva un motivo profondo. Sinner voleva ampliare il suo bagaglio tecnico e crescere sotto ogni punto di vista per provare a diventare un tennista migliore. Obiettivo raggiunto, con le ATP Finals, la Coppa Davis e l’Australian Open a dimostrarlo, in un crescendo di tecnica e forza fisica.

Jannik Sinner, la sua unica ossessione è sempre la stessa

Ora l’asticella si alza ancora e l’obiettivo è quello di inseguire il numero 1 del ranking ATP, a cominciare dal torneo di Indian Wells e da quello di Miami subito dopo. Per questo Jannik non si è preso pause e ha preparato al meglio la trasferta americana vincendo anche a Rotterdam.

Poco glamour attorno a Sinner, come anche la rinuncia a Sanremo ha dimostrato. Il classe 2001 è un lavoratore indefesso e per lui ciò che più conta è solo rimanere in campo il più possibile per affinare le sue doti. Proprio a Indian Wells ha spiegato come per lui sia proprio un’ossessione: “Se non lavoro mi sento male”.

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Sinner, arriva l’annuncio: tifosi sorpresi (LaPresse) – Padeltaste.com

A questo si aggiunge un altro aspetto che lo rende ancor più focalizzato, ovvero la rinuncia quasi completa ai social: “Li uso pochissimo“. Anche la celebrazione della vittoria a Melbourne non è stata “special” proprio perché bisogna rimanere sempre nel mood del continuare a progredire.

Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare ma la grandezza di Sinner è proprio quella di essere tra i pochissimi eletti che riescono a salire questo gradino, come fatto in passato dai vari Djokovic, Nadal, Federer o ancora più indietro Borg o Lendl.

La speranza di tutti gli appassionati italiani è che alla fine, come avvenuto finora, il lavoro continui a pagare e a premiare l’attuale numero 3 del mondo.

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