Protagonista di una lunga intervista, l’ex numero 6 del mondo ha chiaramente espresso la sua preferenza. Che non è per Jannik Sinner
C’era una volta un tennista che, ogni qualvolta incontrava Jannik Sinner, lo batteva regolarmente. Fino ad arrivare ad uno score di sei scontri diretti a zero. Una sorta di maledizione. Accadde poi un bel giorno, precisamente il 4 ottobre del 2023, che il campione altoatesino abbia detto ‘basta’. Doppio 7-6 in finale nel China Open e sortilegio spezzato. E successivamente, avrebbe detto la storia, rotto definitivamente con gli interessi.
Stiamo parlando ovviamente della rivalità tra Daniil Medvedev, colui che era diventato a tutti gli effetti un incubo per il ragazzo di Sesto Pusteria, e Jannik Sinner. Da quella sudata ma meritata vittoria a Pechino, l’azzurro non si è più fermato, battendo il russo nei 4 incroci successivi. L’ultimo dei quali, indimenticabile, nell’appuntamento più importante: la finale di Melbourne che metteva in palio il titolo di campione degli Australian Open.
L’altoatesino, dicevamo, si è davvero rifatto con gli interessi se pensiamo che, dopo il primo torneo disputato dopo l’Australia, ha perfino superato il moscovita – nel frattempo fermo ai box per infortunio – al terzo posto del ranking mondiale. Operando un sorpasso che nessuno credeva potesse avvenire così presto.
Forse la rivoluzione nelle gerarchie della classifica ATP non è andata giù nemmeno a Gilles Simon, ex tennista francese con un best ranking alla sesta posizione nel gennaio 2009, entrato da poco nello staff del tennista russo. Le sue parole, con tutto il rispetto per l’analisi minuziosa degli aspetti tecnici, non tengono infatti conto della realtà dell’attuale classifica.
Gilles Simon, parole al miele per il suo ‘allievo’: “È un genio”
Protagonista di una lunga intervista rilasciata al prestigioso quotidiano L’Equipe, il transalpino ha esaltato l’attuale numero 4 del mondo, spiegando nel dettaglio le particolarità dei suoi colpi. “La palla di Daniil è particolare. La sua specificità è che rimane molto bassa, è molto piatta o gira dall’altra parte. Normalmente la palla gira sempre in avanti, mentre quando la sua è in aria, gira nella direzione opposta, cioè come una scheggia. Pochissimi giocatori possono farlo“, ha esordito.
“C’è grande equilibrio nel suo gioco, sa stare sulla difensiva, giocare da lontano, giocare tanti scambi“, ha proseguito Simon esaltando il russo. “Allo stesso tempo, essendo molto alto, ha un ottimo servizio che gli fa guadagnare moltissimi punti gratuiti. È proprio questo mix attacco-difesa la sua forza“.
Per finire, la considerazione che incredibilmente non ha tenuto conto dell’attuale posizione nel ranking del giocatore moscovita: “Quello che vuole, e che riesce a fare, è mettere la palla in un certo punto del campo e ad una certa velocità. Con la sua tecnica riesce a fare solo quello che fa ma lo fa così bene che è il numero 2 al mondo“, ha concluso.
