Ha smesso definitivamente con il tennis e ha deciso di non giocare più: è un grandissimo campione che ha scritto la storia di questo sport
Il tennis è emozione, come tutto lo sport, ed è fatto di trionfi individuali che segnano la storia di chi li conquista ma anche di coloro che tifano per un campione, ripagati dai suoi successi.
Adriano Panatta con il tennis ha chiuso ormai da anni, almeno con quello giocato, e l’ha fatto dopo essersi tolto enormi soddisfazioni, diventando un leggenda mondiale di questo sport. Con l’arrivo di Jannik Sinner, che fin da giovanissimo sta riuscendo a superare tutti i record dei suoi illustri connazionali, i trionfi di Panatta non sono passati in secondo piano. Anzi.
Anzi, proprio Sinner si sta imponendo a livello mondiale, è sempre utile ricordare le imprese di Panatta, l’ultimo azzurro, prima di Jannik ad aver conquistato un torneo del Grande Slam, il Roland Garros del 1976 e ad aver ottenuto il piazzamento in ranking più alto, in quarta posizione.
Il tennista altoatesino l’ha già superato per quel che concerne il ranking e vedremo ora riuscirà a fare altrettanto per numero di Slam e Coppa Davis vinte. Anche in quest’ultima competizione, Panatta l’ha preceduto imponendosi con Bertolucci, Barrazzutti e Zugarelli nell’edizione del 1976 con l’Italia capitanata da Nicola Pietrangeli.
Panatta e l’addio al tennis: l’ex campione azzurro spiega tutto
Adriano Panatta è tornato in Tv nel 2022, al commento della fase a gironi di Coppa Davis con la Rai. Da allora è stato in telecronaca anche per le Finals di Torino e per la scorsa edizione della Davis, vinta dagli azzurri di Volandri. Ora è apprezzato opinionista alla Domenica Sportiva dove commenta anche l’attualità calcistica con Eraldo Pecci e Daniele Adani.
In un’intervista a ‘Repubblica’, Panatta ha spiegato che è ancora tentato dal riprendere la racchetta in mano per qualche scambio/partita ma non la fa per un motivo ben preciso: “Mi sento ancora bene, ma ho qualche doloretto – ha precisato l’ex tennista – Sono un po’ ipocondriaco, ogni due per tre, dico a qualcuno: ‘Penso di morire entro un’ora e mezza’. Poi i minuti passano e annuncio: ‘Forse non muoio più'”.
Poi ha raccontato il suo nuovo rapporto con il tennis: “Non posso giocare perché mi incavolo troppo, sono convinto che oggi giocherei molto meglio di prima, perché ho recepito tante cose, però il fisico non mi sostiene. Quindi non gioco mai, quelle poche volte divento di cattivo umore, perché se spingo mi faccio male. E giocare piano, no grazie”. Gli anni passano per tutti, ma le emozioni quelle no, non possono essere dimenticate. E Panatta agli sportivi italiani ne ha regalate molte e di indimenticabili.
