L’incredibile vicenda che ha visto coinvolto, a Dubai, uno dei migliori tennisti del circuito, ha regalato un ultimo colpo di scena
A chi non è mai capitato di assistere, in diretta TV o grazie ad immagini di repertorio, alle famigerate sfuriate di John McEnroe contro arbitri e giudici di linea? O i reiterati insulti di Jimmy Connors agli stessi giudici di sedia? Restando ad un tennis più familiare perché contemporaneo, i comportamenti di Nick Kyrgios e di Daniil Medvedev ricalcano in taluni casi – spesso superandoli, se parliamo del bizzoso australiano – quelli degli indisciplinati campioni del passato.
In questa carrellata di giocatori ‘nervosi’ – per usare un eufemismo – non può certo mancare Andrey Rublev, il talentuoso russo con una spiccata predisposizione per la rottura delle racchette, per urla disumane che spesso indirizza verso se stesso e per scatti d’ira. Che talvolta appaiono del tutto incontrollabili. Come accaduto nell’ultimo famigerato episodio. Quello verificatosi nella semifinale del torneo di Dubai che vedeva il moscovita opposto al kazako Bublik.
Andrey Rublev is defaulted from the Dubai semi-final, sending Alexander Bublik through to the #DDFTennis final pic.twitter.com/tclfcXxDYY
— Tennis TV (@TennisTV) March 1, 2024
Dopo un colpo del suo avversario finito molto vicino alla riga, ma evidentemente fuori per il numero 5 del mondo, quest’ultimo ha urlato in faccia parole non del tutto comprensibili – la lingua usata è ancora oggetto di dibattito – per svariati secondi. Fare minaccioso, occhi iniettati di sangue e comportamento oggettivamente irrispettoso nei confronti di un componente dello staff arbitrale hanno convinto il giudice di sedia a consultare il Supervisor. La conseguenza? Rublev è stato squalificato dal torneo. Niente punti e premi in denaro per il tennista.
Rublev, dietrofront dell’ATP: il russo si salva
Passato qualche giorno, caratterizzato anche dalla decisa presa di posizione a favore del moscovita da parte di tanti colleghi, compreso l’avversario affrontato al Dubai Duty Free Tennis Championships, l’ATP ha fatto un dietrofront decisivo.
Il ricorso presentato dall’inquieto tennista è stato infatti parzialmente accolto. Rublev potrà mantenere sia i punti conquistati nel torneo che, di conseguenza, la quinta posizione nel ranking. Una casella che, fino al verdetto ufficiale dell’ATP, era stata usurpata da un arrembante Sascha Zverev. L’unica conseguenza reale è una multa di 35mila euro comminata al russo.
Il premio in denaro equivalente a circa 120mila euro e i 200 punti in classifica conquistati fino al penultimo atto del ricco torneo asiatico sono dunque al sicuro. Come confermato da un portavoce dell’ATP. Il quale ha spiegato il tutto con una dichiarazione ufficiale.
“Il processo di appello aperto in seguito all’inadempimento del giocatore nelle semifinali del torneo ATP 500 di Dubai ha preso in considerazione le testimonianze del giocatore e dei funzionari. Nonché un esame di tutto il materiale video e audio disponibile“, ha esordito.
“La commissione ha concluso che, oltre alla squalifica, le sanzioni consuete associate a un’inadempienza – vale a dire la perdita di punti in classifica e del premio in denaro per l’intero torneo – sarebbero in questo caso sproporzionate. In quanto tale, Rublev conserva i punti della semifinale. E il premio in denaro per il torneo“, ha concluso.
