Durissima l’opinione dell’ex tennista che è finito nel ciclone delle polemiche per le dichiarazioni su grandi giocatori tra cui Djokovic
Dalla Coppa Davis all’ATP di Rotterdam passando per il primo slam della stagione, l’Australian Open: tornei che hanno posto le basi per l’inizio di una nuova era tennistica. Il massimo esponente è, senza ombra di dubbio, Jannik Sinner. L’azzurro sta dimostrando di avere le capacità per dominare il circuito a lungo: giocatore tecnico, con colpi efficaci ma soprattutto la forza mentale tipica dei numeri uno.
Sinner è destinato a disputare una stagione di altissimo livello così come Alcaraz, resosi protagonista di partite di altissimo livello come, impossibile da dimenticare, la vittoria a Wimbledon contro Djokovic. L’azzurro e lo spagnolo hanno tutto per vincere numerosi tornei e, per alcuni, potrebbero andare a sostituire i top three.
Quanto fatto da Djokovic, Federer e Nadal resterà impresso nella storia di questo sport. La loro è stata una delle ere migliori del tennis con partite a dir poco epocali. Prendere il loro posto non sarà per nulla semplice come sottolineato da Paolo Lorenzi durante la trasmissione Tennis Talk.
“Djokovic, Nadal e Federer sono stati o troppo forti, o la generazione successiva non è stata abbastanza competitiva per metterli in difficoltà” le parole dell’ex tennista azzurro. Dichiarazioni importanti di Lorenzi che poi ha continuato: “In questo lasso di tempo ci sono stati solo loro. Quando iniziava un torneo potevano trovarsi al massimo in semifinale Murray o Ferrer ma era molto difficile vederli più avanti”
Sono stati pochi i giocatori in grado di interrompere il dominio delle tre leggende tennistiche: uno di questi è stato proprio Murray a tal punto da essere considerato uno dei fantastici quattro.
Lorenzi su Sinner: “Ricerca troppo affrettata”
Andare alla ricerca, estenuante, dei nuovi magnifici tre è probabilmente esagerata: Sinner e Alcaraz hanno bisogno di vivere la loro carriera senza il costante paragone con le leggende del passato. “Ora c’è una ricerca troppo affrettata nel voler trovare i nuovi tre fenomeni. E’ rimasto solo il serbo. I giovani forti c’erano anche prima, ma non sufficientemente per mettere in difficoltà quei tre. Ora ci godiamo di più i risultati di qualche giovane”.
Queste le parole di Lorenzi che certificano come sia necessario far giocare i giovani in tranquillità anche perché l’epoca dei fantastici tre non è ancora del tutto conclusa tra un Djokovic ancora in attività e un Nadal pronto a vivere un finale di stagione da protagonista.
