Il talento prima di tutto, ma non solo. Jannik Sinner è un campione a tutto tondo che cura ogni minimo dettaglio, soprattutto la forma fisica
Per diventare autentici campioni, celebrati fuoriclasse di qualsiasi disciplina sportiva, non basta alimentare e far crescere il proprio talento. La classe da sola non è sufficiente ad emergere, ma è necessario curare anche i più piccoli dettagli. Perché talenti si nasce, ma campioni si diventa con l’applicazione, il sacrificio e la mentalità giusta.
Tutte doti di cui è ampiamente in possesso Jannik Sinner, il fiore all’occhiello del tennis italiano, numero 3 del Ranking Atp e fresco vincitore degli Australian Open. Il ventiduenne altoatesino è in partenza per gli Stati Uniti dove disputerà due attesi Masters 1000, i tornei di Indian Wells e Miami.
Sinner in questi ultimi mesi sembra aver inserito una marcia in più rispetto a tutti i suoi avversari che a differenza del campione di San Candido stanno perdendo colpi con sempre maggiore frequenza. In particolare Carlos Alcaraz che negli ultimi sei mesi è stato frenato da qualche infortunio di troppo, l’ultimo dei quali occorsogli nel match d’esordio all’esordio al torneo Atp 500 di Rio de Janeiro.
Per non parlare del sempre più sfortunato Matteo Berrettini che sembra entrato in un lungo tunnel senza uscita. Viceversa Jannik Sinner procede spedito e la sua preparazione fisica prosegue senza contrattempi di sorta.
Sinner, il segreto della sua perfetta condizione fisica: la parola all’esperto
A spiegare le ragioni di tale solidità e affidabilità è uno dei maggiori esperti in materia, il dottor Angelo Bertelli, direttore dell’Istituto di Medicina dello Sport di Torino Fmsi, specialista in ortopedia. Secondo Bertelli a fare la differenza tra il giovane altoatesino e gli altri è la cura di ogni minimo dettaglio.
Uno in particolare ha colpito il noto ortopedico: “Il lavoro preventivo è di vitale importanza, soprattutto quello legato al potenziamento muscolare e alla correzione delle anomalie posturali, anche mediante l’utilizzo di plantari personalizzati. Ho osservato in merito – rivela Bertelli – quanto fatto da Jannik Sinner, un esempio di cura di tutti i dettagli sia in campo che fuori”.
Bertelli, nell’intervista rilasciata al quotidiano Tuttosport, si è soffermato su un particolare: “Al termine della cavalcata vincente a Melbourne Sinner si è fatto dare delle scarpe diverse da quelle usate in partita, calzature che ha indossato poco dopo. Gesto non banale a testimoniare quanta attenzione venga data dal giocatore e dallo staff nella prevenzione degli infortuni”.
