Nel circuito ATP brilla lucente la giovanissima stella brasiliana, per molti già l’erede designato di Jannik Sinner
Il tennis mondiale è ai piedi di Jannik Sinner, le cui imprese stanno ridisegnando la geografia e i rapporti di forza all’interno del circuito ATP. La crescita impetuosa dell’azzurro, unita alle difficoltà (anche ma non solo) di natura fisica dei suoi rivali potrebbe consentire al fenomeno di San Candido di arrivare, molto prima del previsto, alla seconda posizione del ranking mondiale.
Basterà, nel prestigioso Masters 1000 di Indian Wells, fare meglio di Carlos Alcaraz per operare un sorpasso – che sarebbe il secondo in un mese dopo quello ai danni di Danill Medvedev per il terzo posto in classifica – che fino a poco tempo fa sembrava del tutto impensabile.
Nel circuito professionistico dell’ATP sta però salendo alla ribalta un’altra stella. Che per inciso rende a Sinner ben 5 anni e 5 giorni di età. Uno che, appena 17enne, ha vinto gli Us Open Juniores nello scorso settembre. Uno che è diventato il primo giocatore classe 2006 a vincere un incontro nel circuito ATP – nel torneo di casa di Rio de Janeiro –, nonché il quinto più giovane di sempre a spingersi fino ai quarti di finale di un evento del circuito maggiore.
Per completare l’elenco dei record stabiliti dal nativo di Rio, basti pensare che Joao Fonseca, il nuovo enfant prodige del tennis mondiale, è il più giovane ad essersi guadagnato il diritto di giocarsi un quarto di finale negli ultimi 10 anni. Spaventoso.
Joao Fonseca e il modello Sinner: “Mi identifico con lui”
Durante gli allenamenti di preparazione ai match ufficiali delle ATP Finals, dove Sinner perse la seconda delle due partite non vinte sul campo delle ultime 34 da ottobre ad oggi, Joao Fonseca si è allenato col campione azzurro. E con tutti i big del circuito. La sensazione di trovarsi di fronte ad un vero fenomeno era palpabile. In patria, nel suo Brasile, sono già tutti impazziti per il talento 17enne.
“Mi identifico con Sinner perché mi piace giocare aggressivo. Il mio rovescio è più consistente del mio dritto, anche se questo tiro è la mia arma principale. Ho un buon servizio e gambe molto magre. Per questo in Brasile mi chiamano ‘piccolo Sinner'”, ha rivelato qualche tempo fa, nel corso di un’intervista al quotidiano spagnolo ‘Marca’, il gioiello sudamericano, già virtualmente numero 343 del ranking ATP. Sinner è avvertito: le nuovissime generazioni già scalpitano, prendendo proprio lui come modello da seguire.
