Brutte notizie per gli appassionati di tennis, è stata cancellata improvvisamente: per i fan è un colpo durissimo
Il tennis vive di alti e bassi. In questo periodo storico, nonostante l’addio di Federer di ormai un anno e mezzo fa, Nadal che ha giocato pochissimo e le prime crepe anche nelle certezze di Djokovic, grazie anche all’ascesa di alcuni giovani di talento, tra cui Alcaraz e il nostro Sinner, la passione dei tifosi continua a essere vivissima.
Eppure, non tutti i format relativi a questo fantastico sport funzionano, e lo dimostra la notizia arrivata in queste ore: uno degli esperimenti più intriganti per gli appassionati è stato improvvisamente cancellato.
Per chi del tennis ama non solo le partite, ma tutto ciò che circonda le vite dei campioni della racchetta, un format come Break Point, lo show prodotto da Netflix e basato su Drive to Survive, format analogo dedicato alla Formula 1, poteva essere un’opportunità più unica che rara.
Il fatto che il colosso dello streaming avesse deciso di dedicarsi al mondo del tennis con un programma intrigante, sotto ogni punto di vista, era stato accolto come una grande notizia per gli appassionati. Soprattutto dai più giovani. Nel concreto, però, i risultati non erano stati fin qui soddisfacenti. Per questo motivo, dopo due stagioni piuttosto scialbe, non sorprende la decisione dei vertici di Netflix di cancellare lo show, anche a causa del comportamento di alcuni personaggi del circuito che non si sono dimostrati particolarmente accondiscendenti nei confronti del progetto.
Netflix cancella Break Point, la motivazione è clamorosa
Galeotto fu Novak Djokovic. Almeno in parte. Secondo quanto riferito da The Times of London, una delle cause dell’improvvisa scelta di Netflix di cancellare lo show sarebbe stata la mancanza di collaborazione di alcuni protagonisti del circuito. E tra questi lo stesso numero uno al mondo.
D’altronde, Break Point avrebbe dovuto essere una sorta di docu-drama, uno show a episodi focalizzato su alcuni dei momenti della vita dei tennisti extra campo. Questo per avvicinare al mondo del tennis anche chi non ha mai avuto la pazienza per godersi tre o più ore di partita. Peccato che, per raccontare le storie più intriganti che hanno riguardato il circuito ATP e WTA, sarebbe servito il benestare dei protagonisti. E il benestare, in alcuni casi, non c’è stato.
Dal Djokovic Gate agli Australian Open del 2022 fino alle accuse che hanno riguardato Sascha Zverev fuori dal campo, senza dimenticare Halep e il caso doping che l’ha coinvolta, di vicende ‘scabrose’ negli ultimi anni ce ne sono state nel mondo del tennis. In pochi però hanno accettato di permettere al colosso dello streaming di raccontarle.
Senza storie davvero da drama, il format stesso ipotizzato da Netflix non ha dunque avuto grande successo in termini di pubblico. Dopo il flop delle prime stagioni, forse il colosso avrebbe potuto provare a cambiare qualcosa nel taglio. Avrebbe potuto puntare più su altri aspetti del mondo del tennis, rinunciando a indagare su questioni ritenute troppo delicate dai protagonisti.
Ma per farlo avrebbe dovuto rischiare ancora, investire tempo e denaro su un progetto forse troppo difficile da far decollare. E così, per non complicarsi la vita, i vertici della piattaforma hanno deciso di stoppare completamente la produzione, regalando una mezza delusione a tutti quei fan, non molto numerosi, che erano riusciti a interessarsi al mondo del tennis proprio grazie a questa docu-serie, tuttora visibile, comunque su Netflix.
